proto-dieta seconda parte

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MICHELE

…inavvertitamente stai indicando la dieta a ZONA 40-30-30…bene, bravo. Son daccordo su tutto ciò che hai scritto ma lasciami dissentire un po sul discorso dei latticini. E' corretto diminuirli nella propria alimintazione, ma senza rinunciare alla giornaliera tazza di latte(200ml)ad alta digeribilitàe ed al piacevole vasetto di yogurt bianco magro. Infatti è anche importante protegere la microflora intestinale da patologie gastriche e le ossa da osteomalacia da carenza di calcio.

Michele lo ritengo un errore di valutazione, non ho indicato la zona, pregiatissima pratica alimentare, perché la prot- dieta, parte da presupposti diversi, di natura antropologica, la zona di Sears ha altri fattori di partenza, non ultima la pessima qualità dell'alimentazione nord americana, la concessione dei latticini, che mi costa parecchio, è dovuta al fatto che una buona parte dei nutrienti per le tribù di cacciatori raccoglitori era rappresentato da, nell'ordine: uova e non solo di volatili, larve, vermi, insetti vari, e meglio che non continuo. Utilizzare durante la settimana vegetariana modiche quantità di gamberetti e frutti di mare potrebbe essere un'alternativa, ma difficile da gestire.
Sui lactobacilli e sulla carenza di calcio ci credo poco, specie per il calcio, che si fissa con il carico fisico e non per assunzione, le scimmie non bevono il latte dopo lo svezzamento…. una dieta completa a può coprire il fabbisogno di calcio anche senza il bicchiere di latte giornaliero. La zona prevede come regola base una presenza costante per ogni blocchetto, blocco, della percentuale 40/30/30, in questa no, perché è basata su un naturale turnover degli alimenti. Il settimo giorno è possibile che ti ritrovi ad assumere 60% di proteine, 30%di grassi, 10% di carboidrati, ma solo in quel giorno. 😉

la proto-dieta non si pone come pratica alimentare assoluta, la dieta mediterranea, senza l'influsso delle lobbies alimentari, lo è.
Si pone come pratica da portare avanti da due a 4 settimane, per riequilibrare l'organismo, ma non credo che tutti possano farla.

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