Quando si allena, spesso, si pensa in grande, saltare più in alto,correre più forte ecc. e non si pensa ad allenare i muscoli piccoli, tanto si dice “saranno trascinati dagli altri”. Il tempo da dedicare alla potenza aerobica e allo sviluppo della forza è già poco, figuriamoci se possiamo perderlo dietro un muscoletto senza storia….
Anni fa, tanti, quando ancora preparavo la tesi, allora mi allenavo e già allenavo da anni, mi sono imbattuto in uno studio sulla marcia, il titolo era pressappoco “i muscoli limitanti”.
Lo studio riguardava i limiti tecnici della specialità, e se ricordo bene (sono passati oltre 20 anni) indicava come point break della tecnica corretta, proprio la fatica in cui incorrevano alcuni muscoli piccoli mentre i gruppi muscolari principali ancora reggevano lo sforzo.
Dopo tutto questo tempo, ripensandoci, effettivamente il limite di ogni buona catena sta nel suo anello debole. Lo studio abbinato di posturologia e metodologia per il raggiungimento della performance ideale, spesso mette in risalto il ruolo di muscoli molto piccoli nel generale posture e prestazioni inadeguate.
Pensa al ruolo di muscoli come adduttore del primo dito e adduttore del v° nel creare partendo dal piede atteggiamenti in valgo e varo funzionale, che si ripercuotono su tutto il corpo, in svariati modi, a seconda siano in iper-tono o ipo-tonici.
Che la prestazione possa essere limitata da muscoli così piccoli è palese, o no?
Immagina un atleta con un deficit del tono dell’adduttore dell’alluce, sarà in valgismo, con le ginocchia che dovranno lavorare (metti che debba fare degli squat) fuori asse, verso l’interno, e ai voglia di ripetergli di tenerle diritte.. …. Ti risparmio il resto dei compensi creati da questi muscoletti..
Che i muscoli limitanti possano essere un problema prestativo, risulta anche da alcuni test che faccio frequentemente, e che prima o poi mi deciderò di pubblicare, in pratica ho una discreta percentuale di atleti e non, che ad un test specifico sui muscoli oculari presentano una variazione dalla norma che crea un maggiore lavoro al sistema posturale e di conseguenza diminuisce la performace atletica, una percentua
Image by jeffmontgomery via Flickr
le significativa di questi recupera la norma dopo stimolazione dell’adduttore del v° o del I°.Se lavorando sui due estremi del sistema si ottengono modifiche, anche quello che c’è in mezzo ne risulterà modificato, nel male prima e nel bene dopo.
Allenare i muscoli limitanti, non vuol dire lavorare in modo analitico, è sempre preferibile, per un atleta, fare uno squat ed evitare esercizi d’isolamento come il leg estension, ma può essere che nel modello di prestazione di quell’atleta un muscolo come il peroneo lungo, o il tibiale o quello che ti pare, lavori sempre, e allora devi pensare a rendere questo muscolo all’altezza del suo compito.
Come?
Identifica il muscolo all’interno della catena funzionale utilizzata dal gesto, il ruolo, dinamico o posturale, e da qui il tipo di fibre e ….. Allenalo!
Enjoy
Foto di inspir8tion