Il ghepardo non è un animale intermittente
Ci si chiede spesso quale sia l’allenamento più proficuo. Quello a più alto potenziale.
In riferimento agli allenamenti cardiovascolari, se dovessi scegliere un solo allenamento da utilizzare, sceglierei i lavori a forma intermittente.
A mio avviso, si tratta di un tipo di lavoro fisico dove i rapporti costi/benefici sono nettamente a favore dei benefici.
In due diverse stagioni, ho sottoposto alcuni gruppi di lavoro a esercitazioni intermittenti, si trattava di squadre di calcio di settore giovanile, ho effettuato test ogni due mesi, per otto mesi sia a questi gruppi, sia a squadre di pari categoria, che svolgevano lavori tecnici analoghi.
Naturalmente i gruppi avevano numero di allenamenti e minuti di lavoro sovrapponibili.
Rispetto ai gruppi che non eseguivano lavori metabolici integrativi, o che seguivano altre metodiche metaboliche, i gruppi che lavoravano secondo la metodica intermittente, hanno registrato miglioramenti significativi nel test di Leger, a dispetto dei gruppi che non applicavano tale metodo.
Gli stessi risultati li avevo avuto in passato con il Basket.
Tengo a precisare, che, con allenatori differenti il risultato non cambia.
Con gli arbitri di calcio, da quando ho applicato le modalità intermittenti, ho ridotto le quantità di lavoro a dispetto di un miglioramento della condizione, misurata con lo yo-yo test.
Con i clienti privati i risultati sono superlativi, se devo riportare in forma un cliente, le metodiche intermittenti che utilizzo sono le più proficue sempre in rapporto ai costi/benefici.
Però bisogna avere le idee chiare.
Qui potete trovare un sistema di allenamento, denominato protocollo Tabata, che si avvicina al principio, ma che a mio avviso ha richieste energetiche troppo alte per un uso generalizzato.
L’autore dice che bastano 4 minuti di lavoro intenso al giorno.
Ho parecchi dubbi in proposito, anche perché l’intensità proposta è troppo alta, ed è praticabile solo da atleti evoluti, in caso contrario si potrebbero rischiare danni alla salute, quindi attenzione a seguire questo tipo di indicazioni.
La ricerca riportata, in inglese, è abbastanza lacunosa nel descrivere i soggetti cui è stato somministrato il protocollo.
Il carico fisico è somministrato in modo brutale e non sulle reali capacità del soggetto, quindi diventa un lavoro intermittente estremo con grande rilascio di lattato.
Il lavoro intermittente se lo si conosce bene, e lo si somministra nel modo adeguato è veramente efficace.
Però bisogna calibrarlo perfettamente altrimenti è tutto inutile.
Foto di Peo Pea