La via più facile non è sempre la via migliore.
Per un preparatore fisico (preparatore atletico come si diceva prima), è più semplice lavorare a “secco” con strumenti mutuati da altri sport, anzichè provare ad ottenere gli stessi risultati utilizzando esercitazioni tecniche.
Per gli allenatori, è ancora più palese la difficoltà ad inserire nelle proprie esercitazioni tecniche, elementi che condizionino la forma fisica, e non parlo di difficoltà tecnica, ma di adattamento psicologico e di scarsa attitudine a modificare il proprio metodo.
Un metro ed un cronometro sono sempre la scelta migliore. Sicuro?
Fare correre una persona dal punto A al punto B in un determinato tempo ci fa ottenere alcuni risultati, sappiamo a quale velocità andava il giocatore, (basta dividere distanza per il tempo), siamo sicuri di quello che ha fatto, possiamo decidere quante volte farlo fare. Perfetto, per il preparatore e per l’allenatore.
Però un piccolo dettaglio sfugge ai più, in campo non si fa così. Non si corre da A a B in un determinato tempo, si corre con la palla e senza, raramente per linee diritte.
Analizzando una partita di calcio, tecnicamente si chiama Match Analisys, si notano delle particolarità, il tracciato che il giocatore copre è più simile ad un gomitolo che ad una serie di rette, le velocità di percorrenze rientrano in un ventaglio molto ampio, a volerle identificare possiamo creare almeno 5 categorie di velocità.
Senza scendere nei dettagli da questo si capisce che ha poco a che vedere con gli allenamenti a secco, per non parlare delle esercitazioni di forza che sono fatte in palestra con esercizi che hanno poco o nulla a vedere con la biomeccanica del calcio.
Bisogna pensare e riadattarsi, alcuni ci provano, pochi lo fanno in modo incisivo.
Un allenatore anni fa mi disse che non voleva essere imbrigliato dal dover pensare in anche termini fisici, che voleva poter cambiare liberalmente “al volo” l’esercitazione se gli passava per la testa. L’allenatore in questione fa una buona stagione ogni 5, e questo la dice lunga su come il suo metodo funzioni nel diminuire le variabili.
Correre non basta, bisogna costruire esercitazioni reali con tempi di sviluppo reali e intensità legate alla situazione, solo così si allena la tattica individuale, il gesto e il fisico.
Difficile, si, però si può fare, con un poco di impegno e motivazione. Come si fa da sempre in ogni attività umana.
Perché il calcio deve essere differente?
Inserito originariamente da rcoster