La pubalgia è una brutta bestia, può essere estremamente dolorosa, a volte sembra non andare mai via e mina oltre che il fisico anche il carattere, tanto che le persone che mi contattano, spesso, stanno attraversando una crisi profonda e pensano di non riuscire più a tornare quelli di prima, e questo accade sia agli sportivi professionisti che alle persone comuni.
é diventata uno dei principali motivi di consulenza per la mia attività di posturologo a Reggio Calabria, tanto che ricevo sempre più persone che arrivano da molto lontano.
Uno degli incarichi classici che ricevo è quello di lavorare con sportivi che accusano problematiche riconducibili alla pubalgia e stanno perdendo tempo e soldi.
Un atleta fermo è un danno per se stesso e per la società per cui lavora.
L’indicazione generica con cui mi vengono inviati è “pubalgia”.
Come se ce ne fosse solo una versione.
I soggetti sempre sono stati visti da più medici, di diversa specializzazione, sono stati seguiti da terapisti della riabilitazione, posturologi, gnatologi, hanno fatto terapia fisica, farmacologica, fisiokinesiterapia ecc. sono stati a riposo a volte per mesi, hanno percorso l’intero iter insomma, ma niente non ne vengono fuori.. Credo che questo accada perché nessuno guarda il soggetto in modo globale e tutti si limitano alla specializzazione di pertinenza.
Il problema peggiora o non migliora, quindi il medico responsabile, non trovando il bandolo, dopo aver fatto tutti i tentativi, cerca approcci alternativi, che alternativi non sono.
Quando si rivolgono a me liquidano la cosa dicendo, io ho fatto il possibile… Prova tu con i tuoi metodi…….
Fortunatamente, in breve tempo, in genere da uno a tre mesi, secondo la durata dello stop precedente li rimetto in condizione di fare attività agonistica ad alto livello. Il tempo di fermo dell’attività precedente è importante, perché ho purtroppo lavorato con atleti fermi da oltre un anno, o con soggetti che accusavano i sintomi da 6 anni.
Se tutti gli approcci non hanno portato al risultato, dove sta il problema?
Da questa domanda nasce la prima regola per chi si ritrova ad affrontare queste situazioni: ogni persona è diversa dall’altra, ogni “pubalgia” o quello che è veramente, è diversa dall’altra. Per cui l’approccio sarà diverso per ogni persona.
La fase di colloquio iniziale è importantissima, sapere con che cosa si ha da fare, come è comparso il problema, se era la prima volta che si manifestava, dove era localizzato all’origine e dov’è ora, sono informazioni essenziali per ottenere un eccellente risultato finale.
Molte volte si inizia tutto con un trauma muscolare, “mi sono sentito tirare” ma non mi sono fermato, “ho avuto uno stiramento, e mi sono allenato dopo pochi giorni”.
Può capitare che il quadro peggiori, quando al trauma segue una fissurazione della giuntura muscolo-tendinea. Poi il fastidio si irradia alle aree vicine e diventa insopportabile. In questo caso il percorso è più lungo, perché se i tessuti coinvolti non si normalizzano i sintomi non vanno in regressione.
Alcune cause che incontro frequentemente:
eccesso di esercizi per gli addominali; sesso intenso, quando si cambiano abitudini e lo si concentra in brevi periodi, tipo vacanza o nuovo partner, ricordo un giocatore che aveva una fidanzata spogliarellista e che peggiorava quando questa lo veniva a trovare.
Mandibola in retrusione o protrusione, questo sempre associato ad altre cause, l’occlusione predispone poi altro crea il danno.
Eccesso di attività fisica senza adeguata preparazione, attività su superfici scivolose, eccesso di esercizi per la rapidità dei piedi (fanno punto fisso sulle pelvi).
Fattori esclusivi delle donne la gravidanza, e le problematiche al piccolo bacino, sia delle strutture di contenimento che degli organi, utero e vescica possono innescare disequilibri dell’area.
Alcuni fattori possono peggiorare il quadro: stasi linfatica, allergie stagionali, blocchi articolari sacro-lombari, gamba corta reale e funzionale, blocco dell’articolazione sacro iliaca, fissazione delle ossa temporali, fattori ormonali.
Come agisco:
Valutazione posturale classica,la posizione che l’atleta assume nelle tre dimensioni spaziali da un’idea precisa su come il suo corpo utilizzi i muscoli per stare in equilibrio. Delle contratture e di quali recettori le mantengano.
Nella valutazione comprendo il test di Messersman per verificare a livello superficiale se l’occlusione è implicata, e nel caso contatto immediatamente l’odontoiatra.
Da questa fase nasce lo studio delle catene muscolari funzionali e studio delle linee di forza della tensione fasciale, attenzione sono due cose distinte e separate. Sto parlando dello scheletro fibroso che mantiene il corpo unito sia nel movimento che nella statica.
Completo questa fase con una valutazione del cranio e del sacro, essenziali per verificare la funzione delle catene muscolari in toto.
Al lavoro:
Il mio approccio ideale al problema è fare una serie di dieci sedute costruite per bilanciare le catene muscolari, ed abbinare a queste un lavoro di stretching posturale da fare a casa abbinato a delle particolari tecniche che insegno al cliente, questa parte a mio avviso è importante perchè rende il soggetto partecipe alla risoluzione del problema.
Quando è possibile inizio subito a riallenare il cliente secondo le sue catene muscolari, selezionando gli esercizi e personalizzandoli all’estremo.
In questo stesso periodo faccio un lavoro di destrutturazione degli schemi limitanti e lavoro sulla motivazione. Spessissimo ai test risulta che il soggetto in modo inconscio, tenda a sabotare i propri risultati, e va aiutato a superare l’ostacolo.
Spesso lavoro con clienti che abitano lontano e devo trovare un modo per farli migliorare vedendoli meno, in questo caso preparo un protocollo molto articolato che preveda:
Normalizzazione delle tensioni posturali
Stimolazione podalica intermittente
Riprogrammazione del movimento
Vascolarizzazione
Circolazione linfatica
I risultati sono eccellenti.
Al momento ho messo appunto un programma a distanza basato sullo studio fotografico dl soggetto, è un approccio interessante per chi non vuole sobbarcarsi un viaggio per raggiungermi.
Buona postura
Post rivisto, prima stesura marzo 2009
Vuoi migliorare la tua postura e la tua performance ma non puoi raggiungere il mio studio? ok ora puoi farlo anche da casa, leggi sistema la postura da casa e contattami
lpizzi
Ciao, da 2-3 mesi ho problemi di pubalgia e non ho avuto risutati dalle terapie adottate dai 2 terapisti che ho finora consultato.
E' possibile sapere dove operi per capire se posso chiederti una visita?
Gaetano Rosace
ciao, fammi sapere cosa hai fatto prima di avere la pubalgia e che trattamenti hai fatto
Unknown
Ciao io ho la pubalgia da 4 anni è diventata un incubo non riesco piu a fare nulla mi fai sapere dove sei se riesco ti raggiungo per una visita grazie Andrea
Gaetano Rosace
ciao, contattami tramite il form contatti ad inizio pagina. Ho un servizio che deve partire tra qualche mese, ma i caso posso attivarlo per te da ora.