Talloni e altre magagne, nasce da una mail inviatami da D. Ci sono diversi punti su cui ragionare e spero che possano essere utili a D. Per risolvere i suoi problemi. Di seguito un estratto della mail e dopo le mie considerazioni, limitate per il fato di non conoscere direttamente D. spero che i talloni e il mal di schiena tornino presto a funzionare bene e lasciarlo allenare come desidera
“Ciao ho 35 anni…ho fatto sport agonistico fino a 18 ……….. dopo 10 anni ho ripreso a giocare a basket. Dopo 3 mesi ho iniziato ad avere forte mal di schiena e sono stato trattato da un osteopata senza risultati stabili, ho fatto la RMN ed è emersa una protusione l5-S1. Ho smesso con il basket e il mal di schiena dopo circa 6 mesi si è attenuato (ho fatto laser, ozono terapia ecc senza risultati) l’unico modo è stato rafforzando addominali e facendo allungamento e massaggi. Tutt’ora, dopo 8 anni, convivo con il male alla schiena che va e viene. Circa 3 anni fa …….mi sono procurato una distorsione alla caviglia destra e tutt’ora la caviglia dopo tre anni è dolente e gonfia. Le cure sono state: fasciatura per 2 settimane, poi laser, tecar ma dopo 1 mese senza risultato e mi faceva tanto male anche la sera. Stufo di questi dolori sono andato da un “tiraossi” …….non funzionando ho riprovato con l’osteopata ma niente, poi agopuntura, altro tiraossi, ortopedici ma niente…poi piano piano la caviglia è tornata a darmi un poco di sicurezza e a non farmi più male, ma appena calciavo il pallone per passarlo a mio figlio o facevo una piccola corsetta si gonfiava. Dato che non riesco a vivere senza sport mi sono appassionato alla bicicletta e per quasi un anno e mezzo ho macinato tanti chilometri anche se spesso mi facevano male la schiena e le cervicali. Due anni fa circa ho cambiato bici è per un mese tutti i giorni ho “spinto”come un matto. Mi ricordo che era giugno ed ho iniziato ad avvertire un dolore nel tibiale posteriore destro, poi sono andato al mare e facendo dei tiretti a calcio con mio figlio il dolore si è trasferito anche a sinistra. Da quel periodo poi si è trasferito hai talloni e non riuscivo nemmeno a stare 10 secondi in piedi (mi bruciavano letteralmente anche la notte). non riuscivo nemmeno a premere la frizione da quanto mi bruciava il tallone e il tendine e mi hanno iniziato a curare per sintomi di tendinite bilaterale ( 15 sedute di laser e dicloreum) Dopo circa 1 mese niente da fare e il dolore non passava. Per farla breve poi ho fatto (durata 1 anno e mezzo) osteopata, pomate, tecar, podologo, plantari ecc (ortopedici vari)…ma niente ….. non riesco a stare in piedi senza sentire dolore ai talloni e spesso mi fanno male anche i polpacci (come se avessi dei crampi). Il podologo che mi sta un pò seguendo e tra tutti è quello che mi fido di più mi ha detto che secondo lui devo allungare i muscoli posteriori con un leggero stretching. Ora mi hanno messo in bocca delle alph che a quanto dicono, servono per sciogliere i muscoli attraverso la stimolazione della lingua che va a toccare delle palline incollate dietro ai denti. Sono 3 gg che le ho ma nessun risultato………”
Come aiutare D.
Per prima cosa, un consiglio, quando tutto sarà tornato alla normalità, prima di fare sport in modo intenso, affidati ad un preparatore fisico e mettiti in una condizione fisica eccellente, in modo da smaltire i carichi che riesci a produrre. Sembra che tu abbia una naturale propensione all’intensità, e questa deve essere adeguatamente supportata, in termini motoristici bisogna portare centralina, motore e telaio a lavorare bene assieme.
Schiena
A mio avviso il problema principale rimane la schiena, va sistemata, se dopo quello che hai fatto ancora ti da disturbi non è li il problema, bisogna cercare altrove, ad esempio io cercherei una causa viscerale, e poi mi soffermerei sul bacino e sulle ultime vertebre toraciche. In poche parole va cercata una o più tensioni primarie. Lascia perdere gli aggiusta ossa possono fare danni. Devi recarti da un professionista che deve osservare il corpo in modo globale. Però sappi che non tutti i professionisti delle terapie olistiche sono in grado, fai presente che le medicine non convenzionali sono operatore dipendente, e quindi i risultati variano da un operatore all’altro.
Protrusione
Per inciso, non possiamo considerare come fatalità una protrusione o un’ernia, esiste un meccanismo posturale che ha prodotto il danno è va cercato ed eliminato. Quella di trattare esclusivamente il sintomo è una pratica senza grandi vantaggi, come già detto prima.
Caviglia
se ancora è gonfia e dolente vuol dire che è ancora in disfunzione, vanno cercati anche in questo caso dei meccanismi che la mantengono in questo stato, ovvero la mobilità dell’astragalo, e la posizione della pinza malleolare che può essere rimasta aperta, il cuboide, il perone e ancora il bacino. Da verificare L2 ed L3 per capire se influenzano il sistema linfatico.
Tibiali
Il possibile fattore scatenante può essere stato un lunghezza delle pedivelle della bici non adeguata, o un errore nelle misure dell’intero mezzo. Il punto che bisogna considerare è che una infiammazione da sovraccarico con cure mediche e fisioterapiche deve guarire, se non guarisce è evidente che sia mantenuta in essere da una disfunzione distante, primaria, che la alimenta. Il fatto che il dolore sia bilaterale mi fa tornare a fare attenzione alla zona sacro-lombare. Quindi prima sistemare la schiena.
Talloni e tendine di Achille
È evidente che il dolore a talloni si è generato per una cattiva distribuzione del carico, ed è una ulteriore compensazione. Sono d’accordo con il podologo che il problema è localizzato in parte sui flessori, ma ho dubbi che lo stretching dolce possa ottenere risultati, allungheresti solo una porzione di un muscolo, mentre invece vanno allungati tutti in catena e capire dove sono realmente retratti e dove invece sono bloccati in allungamento.
Cosa fare?
Non conoscendo D. non posso esprimermi, però alcune attività si possono indicare, sempre in linea generale e non da soli, ma sotto controllo medico.
La prima che faccio sempre quando arriva un atleta o un cliente con queste caratteristiche è interrompere tutte le attività che non hanno sortito effetto. Sempre in perfetto accordo con il medico.
i primi due passi sono:
- Alungare la catena posteriore, in modo globale, con calma, senza strafare ma con giusta intensità e lunga durata. Obiettivo allentare gli accorciamenti presenti dalla nuca alla volta plantare, il tutto con una respirazione profonda, con enfasi in espirazione. Naturalmente seguito da un trainer o un terapista esperto. Se tutto è fatto bene le tensioni sui talloni e il tendine si allenteranno in meno di due settimane, se tutto è fatto bene, poi bisognerà lavorare di fino. Durante gli allungamenti globali verranno fuori compensazioni su compensazioni, e vanno eliminate mano a mano che si presentano. Attenzione, se durante l’allungamento il corpo sfugge, bisogna costringerlo a stare ben diritto e liberarsi dalla gabbia delle tensioni.
- Decongestionare, significa che vanno fatti impacchi di argilla verde (se non sussistono allergie al prodotto) e scambi termici per migliorare la vascolarizzazione, locale e eliminare le tossine in eccesso. Bere molta acqua, tanta.
- farei del taping kinesiologico, ma attenzione, non deve essere usato per allenarsi anche con il dolore, ma solo per velocizzare il processo di recupero, utilizzando i riflessi cutani per rompere il meccanismo neurologico e migliorare la circolazione periferica.
Cosa farei Io se D. fosse un mio cliente?
Sospensione di tutte le attività terapeutiche, valutazione chinesiologica-posturale, bilanciamento delle catene strutturali e funzionali. riprogrammazione del movimento. riatletizzazione.
un link interessante può essere questo recupero infortuni
E tu cosa faresti per aiutare D. ?
foto di sarahmstewart
Vuoi migliorare la tua postura e la tua performance ma non puoi raggiungere il mio studio? ok ora puoi farlo anche da casa, leggi sistema la postura da casa e contattami
Anna62
Io gli farei fare nuoto(con la respirazione giusta,la coordinazione giusta in allungamento ,stile libero e dorso)e gli farei controllare malocclusioni dei denti
Gaetano Rosace
Grazie del commento è un approccio interessante, che prevede almeno due competenze specifiche nella risoluzione, odontoiatra/ortodontista e insegnante di nuoto, permettimi alcune considerazioni: Il nuoto prevede un tipo di azione dove la gravità è sopportata in modo differente, se si vuole approcciare il problema da parte dello "scarico" può avere senso, ma bisogna ricordarsi alcune cose: se il soggetto non è un buon nuotatore fino a quando non lo diventa non riuscirà a rilasciare tutta la muscolatura, ho notato che i nuotatori normali o "scarsi" tendono a contrarre i piedi durante l'azione, certo degli esercizi di decompressione in acqua potrebbero aiutare molto; più diventa bravo in acqua più avrà difficoltà a controllare la propriocezione; il nostro compito è riequilibrarlo in acqua ma anche a terra. Uno dei problemi di osteopatia e chiropratica è che sul lettino stanno tutti meglio, poi fatti due passi, se il problema è cronico, piano piano tornano in disfunzione ( ho monitorato alcune centinaia di trattamenti fatti da altri). Per quanto riguarda l'occlusione è una buona idea, migliorarla diventa risolutiva in un 10/15% di casi ed è spesso associata ad altre défaillance posturali. Dopo aver scritto il post, ho continuato le mie ricerche è ho accelerato i risultati tramite nuovi protocolli, migliorando il rapporto tra psoas e respirazione ( quindi anche occlusione) e scoprendo dei “nodi” o meglio degli “scambi” di tensione delle linee di gravità. A presto