Infatti le distorsioni sono, purtroppo, molto frequenti.
Nel video potrai vedere alcuni passaggi
di come rieducare un crociato anteriore in phase 1 di un
atleta professionista.
Alcuni sport sono sempre più veloci e grazie alla
preparazione fisica si riescono a compiere spostamenti rapidissimi con
angoli di movimento fino a poco tempo fa impensabili. Questo comporta un
maggiore rischio di lesioni del Legamento Crociato Anteriore (LCA).
Specie in
alcuni soggetti naturalmente predisposti.
Fortunatamente le tecniche
chirurgiche negli ultimi anni si sono evolute tantissimo e sono diventate altamente performanti.
Quello che rimane ancora l’unico problema è
il percorso riabilitativo, che mediamente dura circa 6 mesi nel caso di
trapianto autologo. Questo tipo di trapianto può essere eseguito con le tecniche che prevedono un prelievo ed innesto del
tendine rotuleo (prelievo del terzo centrale con due innesti ossei, tecnica singolo fascio), del tendine del quadricipite, che comincia a diffondersi negli ultimi anni o dei tendini di semitendinoso e gracile (tecnica doppio fascio o
double bundle). I sei mesi, di cui scrivevo prima, sono dovuti al processo di rigenerazione
dell’innesto che deve raggiungere un adeguato livello di forza per poter
funzionare a dovere senza rischi di rotture.
Più rapido invece è il percorso nel
caso di trapianto da donatore (allograft) o con tendine sintetico. Quest’ultimo al momento sembra poco praticato. Ma queste
sono scelte del chirurgo dettate da vari fattori.
In genere con gli atleti il percorso va
suddiviso in più fasi, quattro o cinque, di cui una fase propriamente
fisioterapica di mobilizzazione e ripristino della ROM ed una fase finale di
riatletizzazione, dove si passa dal ripristinare i pattern di movimento
corretti, coordinazione, sviluppo muscolare, sviluppo dei gradienti di forza e relativi tipi di contrazione e progressiva reintroduzione alla
pratica sportiva.
In passato c’è stata una specie di gara a
chi riabilitava prima, con tempi anche inferiori ai 4 mesi, ma se si tratta di
un autotrapianto sconsiglio queste pratiche, a meno che non si debba giocare
una finale veramente importante. In quel caso ci sono dei metodi adatti per accelerare i tempi, ma il gioco a mio avviso non vale la candela. Bisogna rispettare i tempi di guarigione ossei; ci si dimentica che l’innesto viene effettuato sulle ossa e queste devono
guarire e consolidarsi come sono da rispettare i tempi di consolidamento del nuovo LCA, ovvero i passaggi da necrosi a rivascolarizzazione, a proliferazione cellulare e a rimodellamento.