Storie
Fermate il mondo voglio scendere
Mi telefona una mia conoscente, esordendo: “solo tu mi puoi salvare”. Penso: siamo a posto!!! La frase indica parecchi giri a vuoto e una bella gatta da pelare…per me! Mi racconta che è in uno stato pietoso, che non può uscire di casa, non guida più, pensa di non riaprire la sua attività estiva, si sente instabile a causa dei capogiri.
Viene al centro e mi racconta dei giri che ha fatto, dei farmaci, delle terapie e dei vari osteopati e posturologi che hanno provato a “sistemarla” senza riuscirci e che ora pensa di essere depressa…
Faccio i miei test e noto un problema. La metto in postura e sta subito meglio, si mette in piedi, sorride, non ci crede, e mi dice sei un mago.
Le rispondo: aspetta, non ti esaltare qui non c’è nessun mago, le do gli occhiali, tutto come prima, in un attimo, capogiri e panico.
Avevo visto giusto, c’è un problema agli occhi, o meglio alle lenti bifocali.
Le lenti mi sembrano fuori asse, le dico di portarle dove le ha comprate e farle centrare. Mi dice che sono costate una cifra spropositata per il tipo di tecnologia utilizzata e che non le vuole più “vedere”.
La rimetto in postura, non mette gli occhiali e si reca alla farmacia accanto al centro. Compra delle lenti, mi telefona e mi dice che va bene. La rivedo solo una volta, la settimana seguente per stabilizzare la postura.
Ecco cos’era successo.
Le lenti fuori asse, raramente per fortuna, possono creare un effetto prisma. Il prisma è un “deformatore”della realtà che si applica sulle lenti per modificare la tensione sei muscoli oculari e di conseguente la postura, praticamente tramite l’occhio si agisce sul corpo. Naturalmente in questo caso l’effetto non era voluto ma casuale.
Situazioni così gravi sono riportate in letteratura come fatti aneddotici e unici. Nel corso della mia vita professionale, ho trovate molte lenti da far centrare, che creavano piccoli disturbi posturali, ma così gravi solo tre volte.
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